Aquila reale, un rapace presente in Sardegna

L’aquila reale [Aquila chrysaetos] è un uccello appartenente alla famiglia Accipitridae, presente in Eurasia, Nordamerica e Nordafrica.

L’aquila reale è lunga dai 66 ai 100 cm, compresa la coda, il suo peso varia dai 3 ai 7 kg e l’apertura alare misura dai 180 ai 230 cm.

Il colore – anche del becco – varia a seconda dell’età e l’abito adulto viene completato tra i 5 e i 6 anni di vita. I giovani hanno parti bianche nel piumaggio, gli anziani tendono al fulvo.

La zampa ha le caratteristiche tipiche dei rapaci, con dita brevi e grandi artigli in grado di ferire le prede.

Il forte becco le consente di uccidere animali di tutte le dimensioni.

Immagine di Juan lacruz 


Un tempo l’aquila reale viveva nelle zone temperate dell’Europa, nella parte nord dell’Asia, nel nord America, Nordafrica e Giappone. In molte di queste regioni l’aquila è oggi presente solamente sui rilievi montuosi, ma nei secoli precedenti nidificava anche nelle pianure e nelle foreste. È assente in Islanda e Irlanda[8] dove è in corso un tentativo di ripopolamento con 35 uccelli rilasciati dal 2001.

In Italia è presente sulla dorsale appenninica e sull’arco alpino, in rilievi della Sardegna, della Calabria e della Sicilia. Il limite nord dell’areale dell’aquila sono le Isole Svalbard (81°N).

Frequenta una vasta gamma di ambienti aperti o semi-alberati e la sua plasticità dal punto di vista delle esigenze ecologiche le ha consentito di colonizzare un ampio areale sia in Eurasia, sia in Nordamerica; in Italia è presente su tutte le più importanti catene montuose (Alpi, Appennino, monti sardi e siciliani). La Valle d’Aosta nello specifico offre all’Aquila reale vastissimi territori idonei; soltanto le aree più antropizzate ed i deserti nivali possono essere considerati inutilizzabili dalla specie, mentre le foreste, anche se troppo fitte per consentirle azioni di caccia, rappresentano fondamentali serbatoi di prede. Ogni vallata della regione ospita almeno una coppia nidificante ed in totale i territori stabilmente occupati sono almeno 35, con un massimo ipotizzabile di 40. La densità delle coppie (territori ampi in media meno di 80 km²) e la distanza media che separa i settori di nidificazione (inferiore a 7 km) sono definibili come ottimali a livello alpino ed attualmente non è ipotizzabile un ulteriore significativo incremento della specie.

Un territorio frequentato da una coppia di Aquile reali è solitamente composto da un sito di nidificazione con pareti rocciose ospitanti i nidi e da una serie di territori di caccia poco o per nulla boscati, localizzati di norma in posizione periferica rispetto al settore con i nidi. Questi ultimi sono collocati al di sotto dei territori di caccia estivi per agevolare il trasporto di pesanti prede ai giovani; i nidi non vanno quindi cercati in prossimità delle vette, ove spesso li vorrebbe la tradizione popolare, ma soprattutto intorno ai 1700–2200 m. Altitudini record di 2500–2700 m, segnalate per il passato in Valle d’Aosta, sono probabilmente conseguenti a ripetute persecuzioni ai danni di nidi situati in località più accessibili.

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